Oggi ospitiamo l’intervento di
Giampietro Petrone, Presidente dell’Associazione “Liberamente Insieme”, il
quale oltre a fare una dettagliata cronaca della giornata del 30 maggio scorso,
giorno in cui è stato proiettato il cortometraggio “Messaggio di Speranza”,
compie una profonda riflessione sulle
speranze dei soggetti affetti da disagio mentale senza tralasciare alcuni
tratti della sua personalissima esperienza.
Buona lettura.
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Il giorno 30 Maggio scorso, in
una sala della Tipolitografia Lampo, in Contrada Colle Delle Api, si è tenuta
la “ prima” della presentazione del Cortometraggio “ Messaggio di Speranza”,
girato quasi interamente in Albania. Alla presentazione è intervenuta una
numerosa rappresentanza di persone, tutte interessate al Cortometraggio ed alle
problematiche relative alla Salute Mentale, qui a Campobasso. Questa serata è
il frutto di un progetto di collaborazione internazionale che ha visto la
Regione Molise, rappresentata dal D.S.M. di Campobasso, e la Terra di Albania,
rappresentata dal Servizio di Psichiatria di Skutari, interagire per scambiarsi
esperienze e metodologie per la lotta allo Stigma ed il reinserimento sociale
delle persone con una malattia mentale. Diversi incontri si sono succeduti a
Skutari, tra il Direttore del D.S.M. di Campobasso, Dott. Franco Veltro,
insieme ad alcuni suoi collaboratori e l’equipe di Psichiatria di Skutari, per
definire le linee di intervento che in Albania dovrebbero adottare; l’Albania è
una terra dove il benessere che
caratterizza l’ Europa non è ancora arrivato ed in molti ambiti, compreso
quello della psichiatria, vi è un arretramento a causa della scarsità dei mezzi
e delle metodologie. Di qui il ruolo, nel progetto internazionale, del D.S.M.
di Campobasso, che doveva fornire strumenti efficaci per portare più avanti le
realtà della Psichiatria in Albania. La Nostra Associazione “Liberamente
Insieme” è stata coinvolta nel progetto soprattutto riguardo alla lotta allo
Stigma; così il Rappresentante della Stessa, Gianpietro Petrone, la Squadra di
calcetto del Centro Diurno di Campobasso, alcuni operatori psichiatrici, il Direttore
del D.S.M. ed alcuni suoi Colleghi, si sono recati a Skutari per l’evento del
Torneo di Calcetto che ha suggellato questa collaborazione. Il torneo di
calcetto, che vedeva impegnate le squadre di Skutari, Troia e Campobasso, è
stato poi l’asse portante della storia raccontata nel Cortometraggio. La storia
narra l’esperienza fallimentare di un Albanese che aveva riposto tutte le sue
aspettative in una integrazione nel Nostro Paese e che avendo, poi, perso anche
quello che aveva, se n’era tornato in Albania dove fu accolto in un Ospedale
Psichiatrico. La vita gli era stata avversa,ma non l’aveva abbattuto e nessuno
gli poteva impedire di sperare, anche se soltanto in una partita di calcetto.
Realizza di inviare un Messaggio
in una bottiglia che getta in mare; il ricordo dei giorni della sua gioventù,
quando una partita di pallone riempiva il cuore di gioia e donava un senso di
libertà.
Ecco in che spera: vincere la
solitudine che negli Ospedali Psichiatrici chiamano malattia. Il messaggio
viene raccolto e ciò che sperava si realizza.
Fin qui un po’ di cronaca;
doverosa per quei lettori che non hanno visto il Cortometraggio e non sanno
perché ed in quale contesto è stato realizzato. “Messaggio di Speranza”, il
titolo del Cortometraggio, che racchiude, tutto intero, l’esperienza
dell’umanità tutta. Si perché la Speranza è quel afflato spirituale che ,
comunque vada l’esperienza umana, infonde la fiducia nell’avvenire e dà la
forza di andare avanti, a volte anche a denti stretti, certi di non restare
illusi:”Nonostante le avversità della vita, nonostante la malattia, non posso
rinunciare a sperare che qualcosa di bello, di grande possa ancora accadermi”.
Potrei ancora concepire la speranza come quel elemento psicologico che è alla
base di ogni motivazione. Potrei anche dire: “Volli , fortissimamente volli,
perché sapevo che la Speranza che io nutrivo non mi avrebbe deluso. Tante sono
le implicazioni relative a questa virtù. Calando queste implicazioni nel
contesto della Salute Mentale, mi viene spontaneo che bisogna sempre credere
che ogni paziente in cura può ottenere un miglioramento.
Le esperienze, come questa fatta
in Albania, sono importanti anche perché riabilitative: si parte insieme,ci si
relaziona,si condivide la paura del volo in aereo, si divide una camera in
albergo, si esce insieme in una città di un altro Paese, si soffre e si esulta
insieme durante la partita di calcetto, insieme si condivide la tavola, si
conoscono pazienti autoctoni. Si perché Messaggio di Speranza è anche questo:
dare la possibilità alle persone con una malattia mentale di riabilitarsi, dare
a tutti i malati, di qualsiasi nazionalità la possibilità di essere curati,
chiudere tutte le prigioni che si nascondono dietro la nomenclatura di Ospedale
Psichiatrico, far cessare le violenze e le sevizie che in alcuni Stati si
praticano sulle persone che hanno una malattia mentale.La sera del 30 Maggio ci
sono stati degli interventi (Rappresentanti delle C.R.P., della
Coop.Laboratorio Aperto, dell’Associazione Liberamente Insieme) e poi c’è stata
l’idea, a mio avviso molto interessante, di mettere a “confronto” l’idea
Umanista della Malattia Mentale e della Diversità, sostenuta dal Sacerdote Don
Franco e l’idea scientifica sostenuta dal Nostro Direttore Franco Veltro.
L’idea umanista è chiaramente tutta intrisa dai sentimenti verso coloro che
hanno una sofferenza e dai quali molto si può attingere per aumentare il
proprio bagaglio esperenziale; l’idea scientifica è sostenuta entro dei
parametri ben precisi, da misurazioni certe ed infallibili, da dati concreti e
dai risultati ottenuti. Bene, l’importante e che l’umanità ed in particolare
l’amore possa far si che la scienza registri risultati sempre più migliorativi.
L’augurio è quello che possano esserci altre esperienze come questa, attraverso
le quali si possa tutti crescere umanamente e dare ciascuno il proprio contributo affinché la
Speranza di molti possa divenire realtà.
Giampietro Petrone
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