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venerdì 30 marzo 2012

Il Preguidizio.


Questa mattina pubblichiamo un articolo suggerito dal nostro amico Giovanni Guerriero che parla di pregiudizio e nella fattispecie del pregiudizio verso le persone affette da disagio mentale. Nel ringraziare Giovanni auguriamo a tutti buona lettura.
La parola deriva dal latino praeiudicium composto da prae – pre – e iudicium – giudizio; quindi giudizio anticipato verso un’idea, verso una persona, preclusione, preconcetto, prevenzione.


Il pregiudizio è un atteggiamento di intergruppo particolarmente studiato dalle scienze sociali. In psicologia s’intende l’opinione preconcetta concepita non per conoscenza diretta di un fatto, di una persona o di un gruppo sociale, quanto piuttosto in base alle opinioni comuni o alle voci.

G. W. Allport è stato uno degli autori che ha maggiormente contribuito allo studio del pregiudizio, nel 1954 pubblicò un’importante volume, dal titolo ‘La Natura del Pregiudizio’ nel quale si descrivevano i processi mentali sui quali il pregiudizio si basa.

L’idea base è che il sistema cognitivo, ha come prima necessità quella di ridurre e semplificare la massa delle informazioni da trattare e che lo strumento principale per ottenere questo scopo sia il raggruppamento delle informazioni elementari in categorie omogenee.  Queste categorie non sono neutre ma implicano giudizi di valore e preferenze. Nel momento in cui un individuo o un dato oggetto viene classificato in una di queste categorie i valori ad esso associati vengono trasferiti su di lui. Il consolidamento dei pregiudizi dipende poi da tutta una serie di motivazioni culturali, storiche e sociali.

Come si supera un pregiudizio? C’è chi ha affermato che il pregiudizio, in senso ampio, non costituisca di per se un fenomeno da interpretarsi solo in chiave negativa: assumerne consapevolezza crea le basi per una maggiore conoscenza è quindi per un processo critico di analisi. Il filosofo inglese Bacone pensava che l’intelletto umano potesse, mediante la conoscenza, liberarsi dai pregiudizi e dar vita ad un  percorso conoscitivo certo.

Fonte: Focus di Aprile 2012  




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