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martedì 12 giugno 2012

Farmindustria il Governo a rimodulare i tetti della farmaceutica.

Se la manovra di luglio 2011, le cui norme sono "insostenibili" per le imprese farmaceutiche, non sara' rimodulata entro il termine del 30 giugno, "sara' rischio tracollo per il settore, che gia' ha perso 10 mila posti di lavoro negli ultimi cinque anni". A sottolinearlo e' Farmindustria, che lancia un messaggio affinche' il Governo si sieda a un tavolo per rivedere le norme in questione, che prevedono fra le altre cose il ripiano da parte delle aziende sull'eventuale sforamento del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera per il 35% oppure l'abbassamento del tetto della spesa territoriale al 12,5%.

"Ministero della Salute e l'Aifa, Agenzia italiana del farmaco - sottolinea il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi - avevano individuato una proposta coerente con gli obiettivi di minori risorse da assegnare alla farmaceutica, che prevede la rimodulazione dei tetti in base a livelli di spesa piu' realistici e una loro migliore definizione: il tetto di spesa farmaceutica territoriale, escludendo come e' giusto dal computo la quota volontariamente pagata dal cittadino per l'acquisto di un farmaco diverso da quello fornito gratuitamente dal Ssn, viene ridotto dal 13,3% al 12,1%; il tetto per la farmaceutica ospedaliera (nel quale non devono essere inclusi farmaci ritenuti non essenziali, ovvero quelli di fascia C e C-bis), di conseguenza, aumenta dal 2,4% al 3,6%, con l'introduzione di una compartecipazione del 35% allo sfondamento da parte dell'industria". "Questa proposta di rimodulazione dei tetti - conclude Scaccabarozzi- impone oneri molto pesanti alle imprese del farmaco, ma potrebbe essere accettata a patto che sia accompagnata da un insieme di regole certe e credibili per la gestione della spesa e un accesso all'innovazione (prezzi, tempi, mercati potenziali) in linea con le condizioni nei principali Paesi europei".

fonte: www.sanitanews.it

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