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venerdì 1 giugno 2012

Cse 'Palmieri': un impegno comune.

Alla proiezione del cortometraggio 'Alice nel Centro delle meraviglie' - ieri alla biblioteca provinciale Albino - c'era chi doveva dare risposte: Comune di Campobasso, Regione Molise ed Asrem. Le tre istituzioni che, con l'ente gestore - la cooperativa sociale Sirio - hanno contribuito ad un anno di attività del centro socioeducativo 'G. Palmieri', erano chiamate alla prova più difficile: garantire un futuro alla struttura che ospita 14 utenti con disagi mentali gravi e rischia di chiudere a partire da metà giugno. Risposte da dare, in primisi, proprio agli utenti, a quei ragazzi protagonisti del cortometraggio diretto dal regista William Mussini e che ha riassunto le tante attività, i vari laboratori aperti nel centro di Selva Piana, l'impegno e, soprattutto, le emozioni di utenti ed operatori.

E le risposte, in un certo modo, sono arrivate. Così come richieste, tra gli altri, dalle famiglie dei ragazzi. Parole di incoraggiamento sono giunte sia dal sindaco Gino Di Bartolomeo che dall'assessore regionale alla Sanità, Filoteo Di Sandro. Un impegno concreto, dunque, da Regione e Comune sotto lo sguardo dell'Asrem che, con il direttore del distretto sanitario di Campobasso - Carlo Musenga - ha ravvisato la necessità di dar continuità al progetto.
"Siamo in un momento di difficoltà, la politica non ha risposte perchè non ci sono più risorse, ma credo che l'iniziativa vada sostenuta - ha dichiarato Di Sandro -. So che il progetto scade a metà giugno ma credo che con la Provincia, il Comune e la Regione, si possano trovare le poche risorse necessarie per portarlo avanti. Perchè è una cosa bella ma soprattutto è una cosa giusta".
Sulla stessa falsariga le parole di Musenga il quale, in più, ha garantito che "qualora questo contratto non venisse esteso ci metteremo, io e il sindaco, a capofila per fare proteste vibrate, perché crediamo che queste iniziative vadano ampliate e migliorate: non possiamo lasciare a casa persone in situazinoi così gravi".
Una richiesta chiara, infine, quella che è giunta da Di Bartolomeo:"Portiamo avanti il progetto per i ragazzi e per i familiari, soprattutto. Alla Regione dico: facciamo una strada in meno ma investiamo nel sociale".
Investire per garantire continuità ad un'azione che eviti "a questi ragazzi di ritornare in situazioni impensabili, di trascorrere le giornate davanti alla tv". Questo il pensiero dei familiari riassunto da Giuseppe Cristofano e Vera Mancinelli, per i quali "il filmato ha parlato chiaro. I passi da gigante fatti dai ragazzi sono evidenti. Un ringraziamento va agli operatori e alla cooperativa Siro che, per un anno e fino ad oggi, è andata avanti con le proprie risorse e che, nonostante ci fossero fondi pubblici destinati, non ha ancora ricevuto un centesimo. Queste cose non possono succedere in una società più giusta. Se difficoltà ci sono che vengano rimosse da chi di dovere".
Impegni concreti e parole che, in un certo qual modo, aprono uno spiraglio sul futuro non solo per gli attori del progetto (siano essi utenti, familiari o operatori) ma anche per gli enti che ad esso hanno preso parte ospitando le attività messe in atto, di volta in volta, in dodici mesi. A partire, tra gli altri, dalla facoltà di Scienze sociali dell'Università del Molise, l'Iti 'G. Marconi' di Campobasso, il Cus, la Federazione italiana bocce, Special Olympics ed il Comitato italiano parolimpico. Tutti propensi a continuare a battere la strada segnata: una strada il cui ampliamento e miglioramento investe l'intera società.

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