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venerdì 18 maggio 2012

Messa a punto la prima mappa genetica della schizzofrenia.

Un gruppo internazionale di ricercatori ha isolato i ''geni della schizofrenia'' e messo a punto un prototipo di test genetico per misurare il rischio individuale di essere colpito da questa malattia che a diversi livelli di gravita' riguarda l'1% della popolazione. E' quanto riportato dal team di Alexander Niculescu della Indiana University School of Medicine di Indianapolis sulla rivista Molecular Psychiatry. La schizofrenia puo' avere un impatto devastante sulla persona, con sintomi variabili e piu' o meno gravi come comportamenti bizzarri o difficolta' a discernere tra esperienze di vita reale ed esperienze solo immaginate dal paziente. La realta' e l''illusione' (con tratti anche allucinatori) si fondono rendendo impossibile una vita di relazione normale.

Da tempo si e' a caccia delle basi genetiche di questa complessa malattia che ha alla base un problema di sviluppo del cervello di natura non chiara, ma anche con lo zampino del Dna. Ma i geni da soli non bastano a spiegare l'insorgenza della schizofrenia che di solito riguarda persone che, oltre ad essere geneticamente vulnerabili, sono cresciute in ambienti stressanti, ostili, hanno fatto uso di droghe e alcol. Fondendo i dati genetici reperiti da diversi studi su pazienti e anche su modelli animali gli esperti hanno isolato i ''geni top'' primariamente legati all'insorgenza della schizofrenia (oltre 10 geni), legati allo sviluppo del cervello, alla formazione della guaina di rivestimento isolante (mielina) che serve a far scorrere senza dispersione il segnale nervoso nei nervi, ai contatti tra cellule e molto altro. I ricercatori hanno messo anche a punto un prototipo di test genetico per la misura del rischio individuale di ammalarsi, test che pero' non puo' predire il 'destino' di un individuo (cioe' dire se si ammalera' o meno) ma solo stimare il suo rischio individuale di ammalarsi perche', come detto, non bastano i geni a spiegare l'insorgenza della schizofrenia. Per approfondimenti

fonte: http://www.sanitanews.it

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