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venerdì 30 marzo 2012

Tutela della privacy? Non per la ricerca

E’ ufficiale. Dal 26 marzo si allenta la pressione della privacy sulla ricerca medica. La decisione è stata presa dal Garante della privacy e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Con il nuovo provvedimento il consenso informato diviene non obbligatorio ed il trattamento dei dati personali si svincola dall’autorizzazione dell’interessato lì dove ci siano scopi di ricerca scientifica in campo medico, biomedico o epidemiologico. Maggiore libertà di movimento, dunque, per università, enti di ricerca, società scientifiche, ricercatori che operano in queste strutture, operatori, organismi sanitari, persone fisiche o giuridiche, anti, associazioni e chi più ne ha più ne metta. Il tutto, comunque, nel solco dei rispettivi codici deontologici.
Certo, i limiti non mancano. L’autorizzazione al trattamento dei dati sensibili senza consenso informato, infatti, è data solo quando l’informativa non può essere data per motivi etici o nei casi in cui ci sia una difficoltà organizzativa riferita al numero degli interessati che sarebbe impossibile coinvolgere. Ancora.

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