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venerdì 27 gennaio 2012

Assistenza domiciliare ai malati di Alzheimer: da febbraio si cambia.

CAMPOBASSO. Ha destato un forte sentimento di preoccupazione e di smarrimento, nelle famiglie in cui vive un congiunto affetto dal morbo di Alzheimer, che il servizio dell’assistenza domiciliare effettuato dagli operatori sanitari della cooperativa Css fosse sospeso dal prossimo 31 gennaio. Smarrimento che, poi, è aumentato perché i familiari hanno saputo la notizia solo qualche giorno fa in maniera indiretta e non ufficiale da alcuni operatori sanitari. «Il nostro più grande timore è quello di rimanere senza operatori ed essere ulteriormente abbandonati a noi stessi. Perché l’Asrem o la cooperativa Css non ci hanno comunicato ufficialmente questa decisione – hanno ribadito alcuni parenti dei malati – visto che la decisione era già stata presa alla fine del mese di dicembre? Perché abbiamo dovuto sapere la notizia quasi per caso dagli operatori dell’assistenza domiciliare?

 Quello che vogliamo è che il servizio continui e che la sua qualità possa rimanere tale, anzi essere potenziato e migliorato. Da soli non siamo in grado di affrontare la cura dei nostri congiunti – hanno sottolineato i parenti dei malati -. Vogliamo, inoltre, che prima della fine del 31 gennaio gli operatori vengano liquidati visto che avanzano non meno di 8 mensilità arretrate e a tutt’oggi vengono nelle nostre case a loro spese. Alcuni di loro hanno avuto anche degli incidenti stradali, rimettendoci anche la propria autovettura. Non sarà facile abituarsi a nuovi operatori in special modo per i nostri parenti malati visto che ormai da quasi dieci anni si era instaurato un rapporto di reciproca fiducia e stima. Facevamo parte tutti della stessa famiglia – hanno concluso i parenti -». Ma andiamo con ordine. Il 29 dicembre 2011 i vertici dell’Asrem comunicano alla cooperativa Css che dal primo gennaio 2012 l’assistenza domiciliare ai malati di Alzheimer sarebbe passata sotto la gestione dei piani di zona che coincidono con i distretti sociosanitari. Il 2 gennaio 2012, a seguito anche della presa di posizione e dell’incertezza che aveva invaso sia gli operatori socio-sanitari sia i parenti dei malati, l’Asrem proroga l’assistenza domiciliare per un ulteriore mese, vale a dire fino al 31 gennaio 2012. In tale data il progetto sperimentale, di durata quasi decennale e che ha coinvolto circa 100 famiglie su tutto il territorio regionale, sparirà nella sua attuale veste è sarà inglobato e gestito nei servizi offerti all’intero dei piani di zona e in ogni singolo distretto socio-sanitario. In poche parole l’assistenza domiciliare rimarrà, ma cambierà la gestione ed entreranno altre cooperative nella sua gestione. A tal proposito nel pomeriggio di ieri, da alcune indiscrezioni, sembrerebbe che nella sede dell’Asrem si sia svolta una riunione apposita con alcune cooperative proprio per riformulare e rimodulare il servizio dell’assistenza domiciliare ai malati di Alzheimer secondo le nuove direttive. Secondo tali indiscrezioni, per esempio, gli operatori della cooperativa Css, che fino ad oggi hanno assicurato la continuità del progetto sperimentale in tutta la regione Molise, dal primo febbraio dovrebbero gestire il servizio solo nei distretti Campobasso-Trivento, Riccia-Bojano e Isernia. Gli altri rimanenti, Termoli, Larino, Venafro e Agnone, saranno affidati ad altre cooperative che hanno nel proprio organico professionisti ed operatori sanitari formati ed atti allo svolgimento dell’assistenza domiciliare ai malati di Alzheimer. Nessun taglio, dunque, almeno in apparenza, ma un miglioramento del servizio stesso ed una più dettagliata suddivisione dello stesso per offrire una maggiore qualità. «Quello che non vogliamo assolutamente è vivere nell’incertezza e nel dubbio. In questi lunghi anni in cui siamo stati assistiti dal progetto sperimentale ne abbiamo passati di momenti critici, ma vorremmo che da oggi le cose potessero solo igliorare – hanno dichiarato i parenti dei malati -. Noi, per così dire, ci possiamo ritenere fortunati perché siamo riusciti ad entrare nell’elite delle 100 famiglie assistite, ma conosciamo tanta gente che da anni attende di poter usufruire dell’assistenza domiciliare e che non riesce più a far fronte a tutte le esigenze che un malato di Alzheimer porta con se. Il nostro appello ai vertici dell’Asrem e alle nuove cooperative che dovrebbero entrare nella nuova gestione è di porsi una mano sulla coscienza e di perseguire nella missione di prendersi cura delle fasce più deboli della popolazione che già per svariati motivi non stanno attraversando un momento molto felice della propria esistenza».

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