
Il gene contiene infatti le informazioni per il reticulone
2, una proteina importante per assicurare una forma corretta al reticolo
endoplasmatico, struttura cellulare essenziale per la produzione delle proteine
stesse. I ricercatori hanno dimostrato come il reticulone 2 sia direttamente
coinvolto, quando muta, nella degenerazione delle cellule nervose,
sostenendo ulteriormente l’ipotesi che questa malattia genetica sia dovuta
proprio ad alterazioni nella morfologia di questa struttura cellulare.
Questo studio è il frutto della collaborazione di cinque centri internazionali di ricerca: Università di Miami (Usa), Cambridge e Galles (Regno Unito), Tubinga (Germania), Tokyo (Giappone), Anversa (Belgio).
La paraplegia spastica ereditaria colpisce circa una persona ogni 10 mila e può manifestarsi sia in età pediatrica che in età adulta. La "forma pura" è la manifestazione più nota della malattia, caratterizzata da spasticità progressiva e debolezza muscolare degli arti inferiori, che causano una difficoltà nella deambulazione. Nelle altre forme, definite "complesse" i pazienti possono presentare disturbi ulteriori quali anomalie della vista, sordità e ritardo cognitivo.
Grazie alla scoperta di Orlacchio e colleghi da ora sarà più semplice diagnosticare questa forma di paraplegia spastica a partire dai sintomi clinici e di conseguenza pianificare l'intervento terapeutico più adatto al paziente. Questa scoperta apre inoltre la strada alla ricerca su nuovi farmaci, che avranno come bersaglio molecolare la proteina codificata del gene RTN2.
fonte: www.disabili.com
Questo studio è il frutto della collaborazione di cinque centri internazionali di ricerca: Università di Miami (Usa), Cambridge e Galles (Regno Unito), Tubinga (Germania), Tokyo (Giappone), Anversa (Belgio).
La paraplegia spastica ereditaria colpisce circa una persona ogni 10 mila e può manifestarsi sia in età pediatrica che in età adulta. La "forma pura" è la manifestazione più nota della malattia, caratterizzata da spasticità progressiva e debolezza muscolare degli arti inferiori, che causano una difficoltà nella deambulazione. Nelle altre forme, definite "complesse" i pazienti possono presentare disturbi ulteriori quali anomalie della vista, sordità e ritardo cognitivo.
Grazie alla scoperta di Orlacchio e colleghi da ora sarà più semplice diagnosticare questa forma di paraplegia spastica a partire dai sintomi clinici e di conseguenza pianificare l'intervento terapeutico più adatto al paziente. Questa scoperta apre inoltre la strada alla ricerca su nuovi farmaci, che avranno come bersaglio molecolare la proteina codificata del gene RTN2.
fonte: www.disabili.com
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