Così, si legge in una nota, "la giunta, in particolare, ha approvato l’atto di indirizzo che
prevede la possibilità di affidare in regime di riserva alle cooperative
sociali di tipo B le forniture di beni e servizi, diversi da quelli
socio-sanitari ed educativi, il cui valore sia sotto soglia comunitaria nonché
per importi sopra soglia comunitaria". Grazie a questo documento, quindi, "si potrà
inserire, tra le condizioni di affidamento dei contratti, la cosiddetta
clausola sociale al fine di far prevalere il valore della socialità rispetto
a quello dell’economicità favorendo, dunque, l’inserimento lavorativo di
persone svantaggiate". Una cosa straordinaria? Per l'assessore Piuzzi "no". E perchè? Semplice: "L'amministrazione intende non solo consolidare e sviluppare i livelli di
protezione sociale fin qui attuati, ma caratterizzare il proprio impegno per
realizzare quanto previsto dalla vigente normativa in materia, sviluppando il
principio di sussidiarietà, mediante l’accelerazione dei processi di
integrazione delle persone fragili e disagiate", dice. Un atto dovuto, dunque. E contornato di quella sana umiltà per cui oggi vale la pena applaudire Piuzzi tutt'altro che sordo alle "istanze espresse dal mondo della cooperazione sociale attraverso le
associazioni di categoria": Richieste forti e motivate che hanno convinto la giunta a "procedere all’adozione di
modalità all’avanguardia in merito all’affidamento di lavori, servizi e
forniture che privilegino l’esigenza di creare opportunità di lavoro, quali
proficue occasioni di reinserimento sociale per persone appartenenti a
categorie svantaggiate".
Rete della Salute Mentale Campobasso."Basta poco .... quel poco però che è tanto" (tratto da "Commedia Rock" dell'Associazione Utenti "Liberamente Insieme")
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sabato 21 gennaio 2012
Sostegno alle Coop di tipo B: dal Friuli una lezione di buone prassi
UDINE - Che le si voglia intendere come sensibilità o atto quasi dovuto, è a discrezione personale. Quel che la giunta provinciale di Udine ha varato nei giorni scorsi, resta, comunque, un provvedimento all'avanguardia, capace di superare lo sterile assistenzialismo che, spesso, diventa quasi il marchio delle Politiche sociali. L'assessore Adriano Piuzzi, e l'intero consesso, sono andati oltre. Dotando la provincia (nel senso di territorio) di uno strumento innovativo. Ovvero la possibilità dell'affidamento di forniture di beni e servizi alle cooperative sociali di tipo
B, ovvero quelle realtà che si occupano dell’inserimento lavorativo di persone
svantaggiate. Ciò secondo il concetto (spesso dimenticato) per cui le istituzioni devono creare le condizioni per il miglioramento della qualità della vita piuttosto che "favorire" il perdurare di sacche di disagio con interventi estemporanei, propri di chi naviga a vista. Lungimiranza, è la parola d'ordine. E ad Udine hanno bene chiaro l'obiettivo di una vera Politica sociale.
Rsm Campobasso
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