Il Morbo di Alzheimer sarebbe piu'
vicino al diabete di tipo 2. A mettere in luce i meccanismi molecolari comuni
tra il morbo della demenza senile e il diabete non insulino-dipendente, e' una
ricerca, pubblicata su Aging Cell, nata dalla collaborazione tra gli Istituti
di biomedicina e immunologia molecolare (Ibim) e di biofisica (Ibf) del
Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Palermo e il dipartimento di Fisica
dell'Università di Palermo.
"Alla base dell'insorgenza dell'Alzheimer vi e' un'eccessiva produzione della proteina A-beta nelle cellule cerebrali, che andando ad accumularsi negli spazi intercellulari forma delle vere e proprie placche che sono una delle principali cause della progressiva degenerazione cellulare", prosegue Marta Di Carlo dell'Ibim-Cnr.
"Alla base dell'insorgenza dell'Alzheimer vi e' un'eccessiva produzione della proteina A-beta nelle cellule cerebrali, che andando ad accumularsi negli spazi intercellulari forma delle vere e proprie placche che sono una delle principali cause della progressiva degenerazione cellulare", prosegue Marta Di Carlo dell'Ibim-Cnr.
Lo studio mostra che la somministrazione di
insulina, in un sistema in vitro, rende reversibili tali effetti. "In
pratica - prosegue la ricercatrice - dopo il trattamento con l'insulina, i
neuroni danneggiati sono capaci di riprendere la loro morfologia e ripristinare
le funzioni compromesse". "Questa ricerca - conclude Marta Di Carlo -
apre la possibilità di individuare nuovi farmaci che, agendo in maniera mirata
su Akt o sulle molecole da essa attivate, possono essere utilizzati nella
prevenzione e terapia dell'Alzheimer".
Fonte: http://sanitanews.it
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