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sabato 5 novembre 2011

Laboratorio Aperto compie 10 anni. Ne parliamo con il Presidente Attilio Buccino

In occasione del decennale della nascita della cooperativa sociale “Laboratorio Aperto”  incontriamo il Presidente Attilio Buccino in uno dei laboratori siti in via Pasubio a Campobasso mentre gli operatori e gli utenti sono intenti nei loro lavori quotidiani di artigianato.

Per prima cosa le faccio gli auguri e  le chiedo: dieci anni non sono pochi specie se vissuti quotidianamente sul filo della diversità. Presidente Buccino come è nata l’idea Laboratorio Aperto e cosa significa esserne il presidente.

La ringrazio per gli auguri che chiaramente considero estesi a tutti i soci e collaboratori della rete. Laboratorio  per la salute mentale Aperto alla cittadinanza, dieci anni fa, nasceva come struttura  per l’interazione dei diversi elementi del processo di aiuto verso la disabilità psichiatrica e la cooperativa Laboratorio Aperto ha mosso i primi passi all’interno di questo progetto sostenuto da un protocollo di intesa interistituzionale. Dal 2007 la Cooperativa ha scelto di avviare percorsi virtuosi tesi a strutturarne l’assetto di impresa sociale, autonoma sotto il punto di vista amministrativo e gestionale ed in una ottica di collaborazione con le istituzioni piuttosto che come ricettore di aiuti pubblici. La finalità di questa scelta è stata quella di proporsi sul mercato facendo tesoro della formazione continua che molti soci avevano ricevuto sulla produzione di artigianato artistico nei primi anni di attività.  L’evoluzione dei mercati ed il modificarsi dei bisogni dei nostri soci  hanno portato ad ampliare lo spettro di azione a nuovi “rami d’azienda” per cercare di dare risposte a più persone e per differenziare la proposta commerciale, elemento che abbiamo ritenuto necessario, per sopravvivere ai “tempi che corrono”.


Essere presidente della cooperativa laboratorio aperto a Campobasso è come vivere in  una stanza fatta di specchi, è molto luminosa ma non ti permette di nascondere niente a te stesso. Significa crescere ogni giorno cercando di scremare il superfluo,cercare risorse ovunque, confrontarsi quotidianamente con tutti i soci e ricevere continui feedback positivi e negativi dall’assemblea con la quale si condividono tutte le azioni e progetti. Per me essere presidente di questa cooperativa ormai è una scelta di vita fatta di immense soddisfazioni umane. E’ una risorsa poter essere a contatto con  professionisti, amministratori e persone che raccontano la loro vita e che costruiscono  il mondo che li circonda. In quattro parole il ruolo che prevalentemente ricopro è quello di una continua programmazione, mediazione tra le parti, scelte importanti e rinunce doverose.



In questi dieci anni tante sono state le iniziative intraprese ma se dovesse citarne e ricordare la più significativa Lei quale direbbe?

Questa è una domanda difficile. Se la prospettiva è sempre quella di crescere, mettendo in discussione le certezze attraverso il confronto orizzontale per potenziarle o sostituirle con paradigmi più efficaci, l’ultima è sempre la migliore. Da sei mesi siamo l’ente gestore del “Centro per l’integrazione socio lavorativa di pazienti psichiatrici” progetto dell’ASReM su fondi della Regione Molise, assessorato alle politiche sociali e del lavoro. Nell’ambito di questo progetto articolato su diverse attività socializzative e lavorative, proprio la settimana scorsa sono stati assunti, da aziende locali, due utenti del Dipartimento di Salute mentale dell’ospedale Cardarelli di Campobasso. Altri dodici utenti stanno seguendo percorsi finalizzati, si spera, ad una assunzione entro giugno. E’ doveroso ringraziare le aziende locali che hanno ospitato i tirocinanti dimostrando , almeno nel loro caso, che lo stigma e il pregiudizio verso persone con disabilità psichiatriche è stato ampliamente sostituto dalla realtà dei fatti: la normalità come punto di vista.

 Se la prospettiva è invece quella di decontestualizzare all’allocazione temporale l’intervento, una iniziativa estremamente significativa è stato il percorso fatto con l’Albania all’inizio di quest’anno. Nell’ambito del progetto WHCB Balcani in collaborazione con il Gal Molise verso il 2000, Regione Molise, ASReM / DSM-CB, finalizzato a pratiche utili alla deistituzionalizzazione degli ospedali psichiatrici a in Albania, siamo andati con i soci dell’associazione  degli utenti dei servizi psichiatrici:“Liberamente Insieme” a Skutari dove si è organizzato un triangolare di calcetto tra squadre miste di operatori e utenti di Campobasso e Skutari. In questa occasione noi operatori e gli stessi utenti abbiamo potuto incontrare i nostri “alter ego” albanesi dove sono ancora in uso metodi contenitivi per la cura della malattia psichiatrica. Questo incontro ci ha riempito immensamente a tal punto da far scaturire un cortometraggio: Messaggio di speranza, che consiglio di vedere…

Non posso dilungarmi troppo ma tra le iniziative rilevanti  devo assolutamente citare anche il decoro del reparto di psichiatria dell’ospedale di CB con affreschi in trompe dù l’eil, il cortometraggio “Commedia Rock”, il totem dei sentimenti piacevoli in piazza Cuoco a Campobasso…



Cooperativa Laboratorio Aperto come il nome rammenta ha cercato di interagire non solo con tutto quel mondo che si riconosce nella salute mentale ma si è aperto, appunto,  con tutto un mondo che fa delle iniziative di sensibilizzazione sociale, il bene comune nel senso più ampio del termine,  la sua attività  principale.   Quali risultati sono stati ottenuti da questa reciproca contaminazione?

Ricordo uno spettacolo a cui partecipai, c’era un momento in cui nel cerchio c’era qualcuno che simulava un cedimento ma non riusciva a scendere giù a terra perché sorretto da tutti gli altri . Noi che comunque, come esseri umani, abbiamo necessità di una formazione costante abbiamo scelto la tecnica del “fare assieme” e nella continua ricerca di collaborazioni e sinergie abbiamo cercato di “fare assieme” a molte altre realtà, iniziative di ogni tipo. Il risultato è che durante il cammino c’è il naturale incontro/scontro con l’altro dal quale prendi molto ed al quale dai qualcosa di tuo. Nel fare qualsiasi cosa utile alla nostra mission siamo convinti di aver lasciato un messaggio, una metodologia, una speranza. Esempio che mi ha colpito molto è quello di aver incontrato delle persone che non conoscevo e che indossavano le nostre tshirt con la frase: un giorno senza sorriso è un giorno sprecato e l’aver visto su un social network una foto di due ragazzi sotto il totem dei sentimenti piacevoli che recita: Guarda negli occhi la persona che ha fatto qualcosa di piacevole per te e dille cosa hai provato. Secondo gli studi a cui facciamo riferimento questi elementi dovrebbero (e speriamo che sia così) avere delle ricadute rilevanti sui dati epidemiologici della salute mentale della comunità.



Ovviamente e banalmente l’ultima domanda guarda al futuro.  Come pensa che sia fra dieci anni la Cooperativa Laboratorio Aperto?

Sarà adeguata ai tempi che ci saranno, non nascondo una certa preoccupazione per i tempi che ci aspettano, le dinamiche politiche e macro economiche che stiamo vivendo non sono confortanti e significa che se adesso seminiamo due per raccogliere uno dobbiamo essere pronti a migliorarci sempre più per far fronte alle necessità del caso e sappiamo anche che avremo bisogno del sostegno di tutti. Abbiamo la consapevolezza che stringendoci possiamo resistere anche al vento più freddo e che se “anche dopo la notte più tormentata c’è l’alba” noi  resisteremo con il pensiero costante che non possiamo fare nient’altro che andare avanti. Ci sono diversi progetti in cantiere ed una strategia strutturata per il medio/lungo termine e speriamo di ampliare sempre di più le nostre attività.

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