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mercoledì 5 ottobre 2011

IL DISAGIO DEL TEMPO LIBERO

Nel normale corso della giornata tutti aneliamo i famosi e importanti “cinque minuti“, tutti per noi. Siamo sempre di corsa, impegnati e concentrati sul nostro lavoro o verso impegni che richiedono tempo ed energie. Spesso non riusciamo a ritagliarci un po' di tempo durante l'arco della giornata. Aspettiamo il fine settimana per occuparci dei nostri hobby, dei lavori in casa o di tutto ciò che ci piace e che durante la settimana non possiamo fare.

Questo è quello che succede per molte persone, ma ce ne sono altre che, a causa del loro disagio interiore, non possono o non sono pronte a occuparsi del lavoro e delle faccende che caratterizzano la quotidianità, non riescono sopraffatti da un “mare di ansia” in cui hanno paura di annegare appena sono costretti a prendersi delle responsabilità anche piccole, ad esempio fare la spesa o pagare le bollette alla posta.
Molte persone con una malattia di carattere psicologico, di gravita leggera o importante, che impedisce loro la presa di responsabilità o d'impegni, si pongono una delle più importanti e pesanti questioni da risolvere: cosa faccio durante tutto l'arco della giornata?
La domanda, per chi ha disagi leggeri e impegni importanti, potrebbe sembrare futile o con risposte ovvie, ma non è così. Una giornata vuota, senza un lavoro che sia retribuito o personale, e senza una qualunque attività utile, diventa, con l'andare del tempo, un ostacolo e un disagio incredibilmente grande e perennemente presente.
In una giornata vuota ci saranno tempi morti in cui le dinamiche psicologiche interne, che caratterizzano il proprio malessere, possono prendere vita in un crescendo che può provocare danni e maggiori disagi. In questi casi nessuno è presente per parlarne durante la giornata e si rischia che le più piccole convinzioni e paure influenzate dal proprio malessere possano consolidarsi o realizzarsi nella propria mente. Le attività pratiche riescono a utilizzare quelle energie che potrebbero essere indirizzate erroneamente verso quelle dinamiche psicologiche pericolose che danneggerebbero ancora di più lo stato emotivo e psicologico della persona..
Un' altro fattore è la noia. Questo sentimento o stato d'animo porta in genere le persone a impigrirsi o a provare cose nuove per cercare di divertirsi o di sentirsi ”occupati”, la stessa cosa succede alle persone in questione ma seguendo sempre la direzione dei poli estremi: può portare cioè a fermarsi completamente e a non fare proprio più nulla o a provare cose estreme per sentire ancora qualcosa oltre ai sentimenti di estrema angoscia, paura, tristezza e noia che già provano tutti i giorni. Le persone che tendono a fermarsi ancora di più, in questi casi, smettono di prendersi cura di tutto ciò che riguarda la loro vita ,non curano più la propria persona, anche la sfera dell'igiene intima, la casa, le relazioni, ecc. Le persone che cercano sensazioni estreme possono desiderare anche il suicidio perché durante tutto l'arco della giornata si è consolidato il pensiero che per risolvere i loro problemi non ci sia più niente da fare e che l'unica soluzione sarebbe quella di morire; non è una cosa immediata, ma compare con il tempo (rappresenta una possibilità). Prima di arrivare ai poli estremi, prima citati, le persone con un certo disagio psichico si domandano che attività fare perché “la giornata non passa più”, ragionano su mille alternative ma non ne prendono in considerazione quasi nessuna proprio perché stanno lontane da ogni tipo d'impegno, responsabilità o possibilità di mettersi in gioco, ma la questione che si pongono resta comunque.
Mentre per molte persone il tempo libero sembra essere un miraggio, per altre persone il tempo libero rappresenta un vero disagio. Le possibilità per risolvere la questione passano attraverso l'aiuto dei conoscenti o di persone che come lavoro aiutano a superare queste ed altre difficoltà: psicologi, educatori, centri diurni, ecc. Il loro obiettivo non è quello di portare la persona a trovare un lavoro, ma di trovare quelle attività che il soggetto è in grado di fare per sentire di aver usato al meglio la propria giornata. Le attività da fare possono riguardare dei semplici hobby, come i lavori a mano, utilizzare il proprio tempo per aiutare le persone che hanno più difficoltà (volontariato di varia natura), migliorare ed aumentare il tempo dedicato alla casa e alla propria persona. L'utilizzo di un diario è uno strumento importante, aiuta a tenere una tabella di marcia sulle cose che possiamo fare, dà la possibilità alla persona di scaricarsi e staccarsi da uno stato emotivo disagevole che in quel momento sembra schiacciarla, permette di capire quali siano le cose che maggiormente ci causano disagio, ci consente di scrivere cose che non riusciremmo mai a dire ad altri e se usato a dovere aiuterebbe a tenere occupato parte di quel tempo che tanto ci spaventa. I conoscenti delle persone che sentono questo problema non devono sottovalutare la questione, perché se sostenute per tempo le persone con disagio possono fare grandi miglioramenti, anche da sole.
Possiamo capire bene una cosa, forse, solo se vissuta, ma pensate a come vi sentireste dentro una stanza da cui è difficile uscire, dove non c'è nulla tranne la goccia del rubinetto che scandisce il tempo, secondo dopo secondo. Sapere di essere utili a se stessi e alla società è importante, per tutti. Alcune persone hanno bisogno di un aiuto maggiore per raggiungere questa certezza e di essere sostenute nel momento in cui sentono di non valere e di non potere dare il loro contributo.
Autore Dott. Marco Telesca

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