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martedì 13 settembre 2011

La psicoterapia*

La psicoterapia è un metodo per trattare le condizioni di disagio psicologico ed i disturbi mentali. Si fonda sulla relazione interpersonale tra terapueta e paziente, e usa la parola e le tecniche psicologiche per aiutare il paziente a produrre un cambiamento duraturo negli atteggiamenti e nei comportamenti.

Solitamente la psicoterapia viene effettuata su base individuale, in sedute settimanali di 45-50 minuti l'una, ma può anche essere applicata alle coppie, alle famiglie o a gruppi omogenei di persone con lo stesso tipo di problema. L'esperienza clinica indica che le condizioni indispensabili per condurre una psicoterapia sicura ed efficace, sono:
  • lo sviluppo di una forte alleanza tra paziente e terapeuta;
  • un clima di confidenzialità e riservatezza, nel rispetto dei limiti etici e professionali;
  • una partecipazione attiva da parte del paziente alle decisioni terapeutiche;
  • una costanza negli incontri;
  • una durata appropriata della terapia.
Con la psicoterapia possono essere affrontati efficacemente numerosi problemi e disturbi psichici:
  • disturbi dell'umore (depressione e disturbo bipolare);
  • disturbi d'ansia (fobie, attacchi di panico e disturbi ossessivo-compulsivi);
  • disturbi dell'alimentazione (anoressia e bulimia);
  • problemi connessi all'uso di sostanze psicoattive (alcool, nicotina, cocaina, ecc);
  • problemi che scaturiscono da eventi fortemente stressanti e traumatici;
  • disfunzioni sessuali;
  • disturbi del sonno;
  • disturbi della personalità.
Nel caso dei disturbi mentali più gravi, come la schizofrenia e altre forme di psicosi, o nel caso d'individui particolarmente resistenti al cambiamento, la psicoterapia può essere associata alla terapia farmacologica per migliorare l'efficacia dell'intervento.Esistono vari tipi di psicoterapia, tutti riconducibili a due modelli teorici fondamentali: la psicanalisi e la teoria dell'apprendimento.
Tra le psicoterapie, quelle più diffuse e studiate sono:
  • la terapia psicodinamica;
  • la terapia interpersonale;
  • la terapia comportamentale;
  • la terapia cognitiva.
La terapia psicodinamica, derivata dalla psicanalisi, è basata sulla premessa che la salute mentale di ciascun individuo è influenzata da conflitti inconsci, da importanti esperienze fatte durante l'infanzia e da sensazioni dolorose che non sono immediatamente percepibili perché tenute nascoste dai cosidetti meccanismi di difesa.
Questo tipo di terapia prevede che da una parte siano identificati i conflitti inconsci e, dall'altra, venga fornito un sostegno al paziente perchè prenda coscienza che certe esperienze negative del passato condizionano il suo modo di agire attuale.
L'esperienza psicoterapeutica consente al paziente di acquisire padronanza sui meccanismi di difesa inconsci, oltre che sui sintomi e sui comportamenti che causano malessere.
La terapia interpersonale ha come scopo il miglioramento delle relazioni interpersonali del paziente. Il terapeuta aiuta a valutare quali sono le situazioni critiche, che hanno fatto scaturire o contribuiscono a mantenere il disturbo, e a modificare di conseguenza il modo d'interagire con gli altri.
La terapia comportamentale è basata sul presupposto che i disturbi mentali derivano da apprendimenti sbagliati. In quanto appresi, perciò, sono modificabili o sostituibili con altri apprendimenti che consentano un migliore adattamento.Questo tipo di terapia è particolarmente indicato per problemi ben circoscritti come le fobie.
La terapia cognitiva attribuisce un ruolo centrale ai pensieri ed agli schemi mentali nel mantenimento dei disturbi psichici. Questo tipo di terapia ha la finalità di aiutare il paziente ad identificare e modificare proprio quei pensieri, e quegli schemi mentali che determinano i comportamenti disturbati.
La terapia comportamentale e quella cognitiva, col tempo, sono diventate un'unica psicoterapia che prende il nome di cognitivo-comportamentale.La durata di una psicoterapia è variabile e può richiedere da poche sedute (in alcuni casi anche meno di 16) a diversi anni. La durata è legata a due fattori:
  • la gravità del problema;
  • il tipo di psicoterapia scelta.
La terapia cognitivo-comportamentale e quella interpersonale sono di breve durata, mentre la terapia psicodinamica è solitamente di lunga durata.
Sebbene pochi studi abbiano valutato l'efficacia della psicoterapia nei disturbi che hanno il loro esordio durante la fanciullezza e l'adolescenza, recentemente, fonti autorevoli come il National Institute of Mental Health e l'American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, hanno ribadito l'importanza della psicoterapia anche tra i bambini e gli adolescenti.
RISORSE INFORMATIVE
  1. American Psychiatric Association. (http://healthyminds.org/psychotherapy.cfm).
  2. American Psychiatric Association. (http://www.psych.org/psych_pract/psychotherapy53000.cfm).
  3. American Academy of Child and Adolescent Psychiatry. (Link)
  4. Roth A., Fonagy P. Psicoterapia e prove d'efficacia. Il Pensiero Scientifico, 1998.
In presenza di uno o più di questi sintomi:
  • non provare più piacere nelle cose della vita;
  • sentirsi inutile o avere forti sensi di colpa;
  • piangere spesso senza un particolare motivo;
  • rifiutare di stare in mezzo agli altri;
  • provare ansia estrema o paura immotivata;
  • avere grossi sbalzi d'umore;
  • avere cambiamenti nell'alimentazione e/o nel sonno;
  • avere poca o troppa energia;
  • avere difficoltà di concentrazione;
  • essere spesso irritabile o arrabbiato;
  • sentire voci o vedere immagini che altri non sentono o non vedono;
  • credere che gli altri stiano tramando qualcosa;
  • desiderare di fare del male a se stessi o agli altri;
può essere d'aiuto consultare uno psicoterapeuta


* a cura di Antonio d'Amore, Psicologo e Psicoterapeuta


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