Visualizzazioni totali

martedì 30 agosto 2011

Rivedere pensioni di inabilità? Lettera di una mamma al Ministro Roberto Calderoli.


Il Ministro sulle pensioni ha dichiarato che: "Quelle di chi ha lavorato non si toccano, ma si può vedere su accompagni e reversibilità".
Pubblichiamo la lettera di Marina Cometto, mamma di una ragazza disabile, che risponde alle recenti dichiarazioni del Ministro Calderoli sulla possibilità di rivedere le pensioni di reversibilità e accompagni.

Ministro Calderoli,
ho letto sul Corriere della Sera le sue affermazioni circa le pensioni di reversibilità e le indennità d’accompagnamento e le sue parole oltre a indignarmi profondamente come cittadina italiana, mi inducono a pensare che la politica odierna è composta da persone che non conoscono la realtà del nostro Paese, non è sufficiente essere ministro di questa povera Repubblica per poter parlare e decidere della vita di tante persone, a tutto c’è un limite e ora è stato oltrepassato ampiamente.
Lei, secondo quanto scritto nell’articolo, avrebbe detto che bisogna intervenire sulle pensioni e indennità riconosciute a chi non ha mai lavorato e versato contributi, come dire tagliare e individuare i possibili risparmi su reversibilità, indennità d’accompagnamento e pensioni d'inabilità.
Le faccio notare (se fosse un ministro della Repubblica che avesse a cuore il benessere dei cittadini non ce ne sarebbe bisogno) che vi sono situazioni limite e sono tante, come quella che viviamo noi come “famiglia disabile” che non possono essere ignorate.
Ho una figlia di 38 anni affetta da una patologia rara, la Sindrome di RETT, lei è medico, forse ne ha sentito parlare, è una patologia rara e devastante, mia figlia non svolge alcun movimento volontario, deve essere lavata, cambiata, imboccata, controllata 24 ore al dì, sorride, questo sì, e i suoi occhi lasciano trasparire la sua serenità, così come si adombrano quando sta male, questa è la nostra comunicazione. Non ho ripreso a lavorare per poterla accudire dignitosamente e amorevolmente e se è arrivata a 38 anni è stato proprio perché ho anteposto il sue benessere e la sua vita a qualsiasi altra cosa lavoro compreso, ho anche versato 5 anni di contributi che, se pur pochi, sono entrati a far parte della forza economica dell’INPS, ma a me non daranno alcun beneficio.
Ero consapevole che avrei perso il diritto alla mia pensione personale, ma sapere che avrei avuto la possibilità, in caso di sopravvivenza a mio marito, alla pensione di reversibilità mi ha aiutata a optare per la scelta più ovvia per una madre, HO SCELTO MIA FIGLIA, la sua salute, il suo benessere.
Ora volete togliere questo possibile beneficio, non solo a me, ma anche a mia figlia, perché se lei, così va l’ordine della vita, sopravviverà a suo padre, ne ha con le norme vigenti diritto. Di cosa vivrà se ridimensionerete gli importi? Della carità della gente? Costruirete una cittadella ai limiti dei centri abitati , li ghettizzerete in un solo luogo dove non daranno fastidio e non costeranno nulla? Tante piccoli lazzaretti urbani. Un bel passo avanti nella storia, proprio da andarne fieri.
Mia figlia è una di quelle PERSONE che non hanno mai lavorato, perché la sua patologia non lo consente, quindi non ha versato contributi e percepisce l’indennità d’accompagnamento e la pensione, DOVEROSO riconoscimento di uno Stato civile (articolo 38 della Costituzione italiana) verso chi non è in grado a provvedere economicamente al proprio sostentamento e non certo per volontà propria. Volete per questo penalizzarla e penalizzarci come famiglia più di quanto già facciate quotidianamente?
70 anni fa in un momento storico che speravamo superato venne messa in atto la più grande tragedia umana conosciuta, i primi a essere soppressi furono le persone con disabilità, ora non li eliminate nelle camere a gas, ma predisponete una lenta agonia, che porterà tragicamente alla fame tante famiglie e tante persone. Non si può fare cassa sulle persone più fragili e poi impegnare denaro pubblico in istituzioni inutili e costose, in stipendi vergognosi dei parlamentari, in ministeri di cui non si capisce l’utilità, a questo proposito quanto costa il ministero della semplificazione normativa? Di quale utilità è stato finora per il benessere comune? Qual è il suo scopo? E lei Calderoli perché deve prendere la pensione dopo solo 5 anni di legislatura? Diritti acquisiti o privilegi ingiusti?
L’Italia è il mio Paese, sono orgogliosa di essere italiana, mi vergogno per la classe politica attuale, per le ingiustizie che riesce a creare, per le ormai chiare intenzioni, DISTRUGGERE LO STATO SOCIALE! Ma non lo permetteremo.



Marina Cometto


Fonte: disabili.com

2 commenti: