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martedì 23 agosto 2011

Aumenti del ticket sanitario: dove colpiscono e chi ne è esente. In otto regioni già attivata la tassa, quattro dicono un “no” secco, le altre restano in standby

La recente manovra economica varata dal Governo ha stabilito, fra i provvedimenti necessari in materia di Sanità, l’introduzione di ticket di 10 euro sulle visite specialistiche e di venticinque euro per i codici bianchi al pronto soccorso. C’è da dire che questi ticket si andranno a sommare a quelli già esistenti, che variano secondo la Regione, innalzando i costi per gli utenti. Tanto che da più parti si è evidenziato come in questo modo il costo di alcune prestazioni si venga pericolosamente ad avvicinare a quello delle strutture private.


Fortunatamente, sono molte le Regioni che si stanno adoperando per evitare il rincaro. Secondo quanto stabilito dalla manovra, le Regioni infatti possono anche decidere di non applicare il ticket sulla specialistica di 10 euro purché adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie.
L'Italia dei nuovi ticket si presenta dunque, al momento, 'a macchia di leopardo': la nuova tassa è entrata subito in vigore in Basilicata, Sicilia, Lazio, Veneto, Calabria, Liguria, Lombardia e Piemonte. I ticket sono invece in qualche modo 'congelati', in attesa di imminenti riunioni di valutazione, in Umbria, Campania, Marche e Friuli Venezia Giulia. Schierate sul fronte del 'no' ai nuovi ticket, almeno per il momento, sono invece Sardegna, Emilia Romagna, Val D'Aosta, Trentino Alto Adige (dove però verrà introdotto il ticket sui codici bianchi) e Toscana.

Resteranno dovunque esenti dal pagamento dei ticket alcune categorie di cittadini individuate come fasce deboli, fra cui anziani, bambini, invalidi e malati cronici.
Per maggiore chiarezza elenchiamo di seguito tutti i requisiti necessari per rientrare nell’esenzione dal pagamento:
- cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti a un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro;
- disoccupati e loro familiari a carico appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
- titolari di pensioni sociali e loro familiari a carico;
- titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant’anni e loro familiari a carico, appartenenti a un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge e in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico;
- gli invalidi di guerra e per servizio appartenenti alle categorie dalla I alla V, gli invalidi civili e invalidi per lavoro con una riduzione della capacità lavorativa superiore ai 2/3, gli invalidi civili con indennità di accompagnamento, i ciechi e sordomuti, gli ex deportati nei campi di sterminio nazista KZ (categoria equiparata dalla legge agli invalidi e mutilati di guerra) e le vittime di atti di terrorismo o di criminalità organizzata;
- categorie di cittadini che sono esenti per la prestazioni connesse alla loro condizione temporale: donne in gravidanza; donatori di sangue; donatori di organi e tessuti; soggetti sospetti di essere affetti da HIV; soggetti che si avviano alla prevenzione di tumori; soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni o somministrazione di emoderivati; giovani con meno di 18 anni che cominciano un’attività sportiva agonistica in una società dilettantistica; soggetti con malattie croniche o rare che vanno inseriti nelle liste d’attesa per il trapianto.

Fonte: Disabili.Com

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