Visualizzazioni totali

venerdì 22 luglio 2011

L’ottocento è ancora qui.


Proponiamo ai lettori del nostro blog l’intervista fatta ad Ignazio Marino, presidente della Commissione sul Sistema sanitario, da Federico Tulli (della rivista Left),  sullo stato degli Ospedali Giudiziari Psichiatrici, Opg, ancora presenti sul territorio nazionale e sulla possibilità di miglioramento delle condizioni di vita degli internati. Buona lettura.   

********************************************************************************
Aversa e Napoli, Montelupo Fiorentino e Reggio Emilia, Barcellona Pozzo di Gotto in provincia di Messina, Castiglione delle Stiviere in Lombardia. Sono i sei Ospedali psichiatrici giudiziari italiani, sei luoghi sovraffollati: 1510 internati,tra cui 94 donne, a fronte di 1300 posti disponibili, con scarsità di personale sanitario e di controllo. Qui la contenzione prevale sulla cura e quello degli ex manicomi giudiziari- eliminati per legge nel 1975 – non è un ricordo ma una drammatica realtà. Da giugno 2010 la Commissione sul Sistema Sanitario presieduta dal senatore PD Ignazio Marino ha fatto ispezioni a sorpresa trovando internati legati a letto da cinque giorni, estrema sporcizia, strutture fatiscenti e centinaia di pazienti che avevano finito di scontare la pena ancora detenuti.
“Un viaggio nell’ottocento” lo definì il senatore presentando il primo rapporto. In vista del voto sulla relazione conclusiva che si terrà “entro la metà di Luglio”, left ha chiesto a Marino di fare il punto sui risultati dell’inchiesta svolta con Michele Saccomanno (PDL) e Daniele Bosone (PD), relatori del documento.
Cosa accadrà in caso di approvazione?
Sono certo che il testo sarà approvato a larga maggioranza. Nessuno di noi può tollerare che esistano luoghi in Italia dove le persone vengono dimenticate, costrette a vivere in condizioni disumane per decenni. C’è chi è entrato negli anni 80 poco più che ventenne per aver commesso piccoli reati ed è ancora lì. L’obbiettivo è superare gli Opg.

In che modo? Farina Coscioni denuncia la scarsità di risorse statali per la salute mentale. Quando va bene siamo fermi a livelli essenziali di assistenza del 1999.
Le strutture ci sono. Ciò che è mancato fino ad ora è stata la volontà politica, l’attenzione a questo tema. La mia proposta è di chiudere gli attuali Opg, venderli, e ridistribuire gli internati nei piccoli ospedali “ locali “ che devono essere dismessi. Sottoponendoli , ovviamente, a una custodia attenuata ben diversa da quella attuale. Ho visto luoghi infernali, rimasti inalterati dai tempi del Codice Rocco del 1930, e cittadini privati del diritto alla cura stabilito dall’articolo 32 della Costituzione.

Tra i “detenuti” ci sono 389 persone per le quali non sussiste più il requisito di pericolosità sociale. I fondi per accoglierli in strutture sanitarie ci sono. Perché non li fanno uscire?
Gli stessi magistrati che prorogano la detenzione per mancanza di percorsi alternativi di assistenza definiscono questa condizione “ergastolo bianco”. Dei 5 milioni stanziati solo 3 milioni e 400mila sono stati effettivamente richiesti dalle Regioni. Mancano all’appello Abruzzo, Calabria, Friuli, Lazio, Liguria, Molise, provincia autonoma di Bolzano, Sicilia e Val d’Aosta. Questa settimana ho ricevuto una lettera dal presidente della Campania, Caldoro,  in cui si impegna a richiedere i fondi per l’assistenza ai 75 residenti campani che hanno il diritto di lasciare l’Opg.





Federico Tulli.

Fonte left – Avvenimenti, numero 27 – 8 luglio 2011

1 commento:

  1. Gli ospedali psichiatrici giudiziali sono strutture fatiscenti in cui gli internati vivono in condizioni disumane.In queste strutture l’obiettivo principale dovrebbe essere la cura del disabile psichico ma in realtà ciò che si persegue è la punizione anche fisica dell’internato. Scandalosa e’ poi la situazione di quell’internati non pericolosi socialmente che per mancanza di percorsi di assistenza alternativi sono costretti a restare confinati negli Ospedali psichiatrico giudiziari.In tutto questo e’ da registare l’indifferenza di molte regioni che pur avendo a disposizione fondi statali per l’assistenza agli internati che hanno il diritto di lasciare gli ospedali psichiatrico giudiziari perche’ giudicati non pericolosi socialmente, non né chiedono l’utilizzo.


    Arianna Isidoro

    RispondiElimina