Visualizzazioni totali

domenica 20 novembre 2011

Fare Rete si può: la testimonianza degli utenti del Crp di Sepino

Interazione e cooperazione sono concetti basilari per la Rete della Salute Mentale di Campobasso. Parole "pesanti", dal senso profondo e tutt'altro che astratto. Già, perchè dietro le definizioni si nascondono - e neanche troppo - emozioni, sensazioni, volti, sorrisi, occhi, nomi. Come quelli degli utenti e degli operatori del Centro di riabilitazione psicosociale di Sepino. A loro lasciamo, oggi, la parola riportando di seguito i commenti raccolti nell'ambito del laboratorio di lettura terapeutico-riabilitativo. Riflessioni maturate dalla lettura della favola "Il Totem dei Sentimenti Spiacevoli", scritta dal dottor Franco Veltro, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Campobasso, e raccolte dalla psicologa del CRP, Ilenia Nicchiniello. Pensieri che costituiscono esempio di come dietro ad "interazione" e "cooperazione" ci siano vite e vissuti, incontri, scontri, lavoro giornaliero, contatti, scambi d'opinioni, mutuo aiuto. Insomma: la Rete della Salute Mentale.


Durante le ultime 4 settimane, nel laboratorio di lettura terapeutico-riabilitativo, di matrice psicoeducativa, che si svolge presso il CRP di Sepino (Coop Soc. V. Bachelt), gli ospiti della struttura, assieme agli operatori, hanno letto e discusso in gruppo, la favola di recente pubblicazione dal titolo “Il Totem dei Sentimenti Spiacevoli”, del dottor Franco Veltro, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Campobasso.

Di seguito le più rappresentative riflessioni che alcuni degli ospiti del CRP hanno maturato:

Fausto: " Questa favola mi ha ricordato che comunicare è importante perchè serve ad alleggerirsi sia psicologicamente che moralmente , inoltre. Il racconto però è davvero speciale perchè dimostra come a volte la fantasia può concretizzarsi trasformandosi in realtà! A Campobasso veramente ci sono le sculture descritte e disegnate nel libro! Trovo che la magia di questo racconto sta proprio nelle tracce concrete che lascia intorno a noi. Pertanto attendo di poter vedere il prossimo Totem dei Sentimenti Spiacevoli in città!".

Ivo: "A me la storia è piaciuta però, devo ammettere, che ciò che mi ha colpito di più sono stati i disegni poichè molto comunicativi. Essi mi hanno permesso di vedere i personaggi e quindi durante la lettura ho potuto anche rappresentare con l'immaginazione come si snodava la vicenda, come se fossi davanti a un film. I personaggi animali poi bene hanno incarnato i protagonisti emotivi della favola : i sentimenti di rabbia, ostilità e le emozioni di paura, tristezza, invidia, odio!".

Cecilia: "Secondo me questa favola ha voluto sottolineare che i sentimenti spiacevoli sono utili da comunicare e condividere tanto quanto quelli piacevoli poichè i dispiaceri sono parte della vita e ognuno di noi ne fa esperienza. Se abbiamo di fronte una persona che sa ascoltare, allora è preferibile non nascondere o tacere i propri sentimenti spiacevoli ma esprimerli perchè in questo modo l'altro ci conosce meglio e poi, se sa che agendo in un certo modo ci può ferire è più probabile che non ripeta ancora quel un comportamento spiacevole e così si riesce a migliorare il rapporto".

Eugenio: "La favola ha voluto dire tante cose, ma ciò che più mi ha colpito è stata la presenza del cavaliere della speranza sul cavallo alato poichè, simbolo che c'è sempre speranza che possa avvenire il cambiamento: i felini si sono ammansiti, i cattivi possono divenire buoni".

Mario: "Anche una storia di sentimenti negativi può servire a chiarire e mostrare la presenza di certe verità come appunto il fatto che noi esseri umani siamo proviamo sentimenti piacevoli ma anche spiacevoli!".

Walter: "Questo racconto, ha voluto dire a mio parere che così come non esiste solo un colore ma tutto un intero spettro di tonalità comprese le ombre e le opacità, allo stesso modo non esistono solo le emozioni del versante positivo : gioia, allegria, felicità, stupore ecc., ma anche quelle del versante negativo come la tristezza, la paura, l'invidia, ecc.... Tutte le emozioni hanno pari dignità e tutte dovrebbero essere riconosciute ed espresse perchè se non si comunicano tutte ci restano dentro e ci fanno stare male. Inoltre, se non comunichiamo veramente agli altri ciò che sentiamo non ci facciamo conoscere bene perchè non ci apriamo al confronto. La favola forse vuole stimolarci a cambiare, ci sprona ad un cambiamento di tipo emotivo, poichè appunto solo se iniziamo a comunicare all'altro ciò che sentiamo è possibile un cambiamento dentro di noi e con l'altro. Certamente bisogna comunicare nei tempi e nelle modalità giuste per non fare come Malvagia, la Regina delle azioni brutte, che è esplosa per la rabbia che ha tenuto dentro di se per anni".

Rsm Campobasso



Nessun commento:

Posta un commento