LE NOVITA’ - Per quanto riguarda i disabili, la
riforma, così come approntata dal ministro Fornero, opera verso un allargamento
della normativa relativa ai soggetti svantaggiati, nell’ottica di migliorarne
l’inserimento lavorativo. Nello specifico, la riforma dice che per calcolare
la quota di posti riservati all’assunzione dei disabili, si dovranno
considerare tutti i lavoratori assunti con vincolo di subordinazione. Come
leggiamo dal documento, saranno esclusi i disabili già in forza, dirigenti,
soci delle cooperative, contratti di reinserimento, lavoratori assunti per
attività da svolgersi all'estero, lavoratori interinali occupati presso
l'impresa utilizzatrice, lavoratori socialmente utili assunti, lavoratori a
domicilio, lavoratori che aderiscono al programma di emersione.
MAGGIORI CONTROLLI - A fianco di questo innalzamento della quota su cui calcolare il numero di posti riservati a lavoratori disabili, la riforma intende anche ridurre, quando non eliminare, l’esonero dall’obbligo di assunzione di disabili, che interessa alcuni settori di produzione, relativamente a speciali attività e mansioni. Ancora, nelle intenzioni del Governo, un rafforzamento dei controlli da parte dell’Ispettorato del Lavoro, ad assicurare una applicazione delle normative a garanzia del lavoro riservato alle categorie svantaggiate.
COSA DICE LA LEGGE FIN’ORA – La legge che regolamenta l’obbligo di assunzione di lavoratori disabili è la Legge 68/1999. Le quote d’obbligo di assunzione sono scaglionate secondo la dimensione dell’azienda e altri parametri. In particolare, l’obbligo inizia a partire dai 15 dipendenti. Secondo la legge, il datore di lavoro è tenuto ad assumere un lavoratore disabile quando l’azienda abbia un numero di dipendenti tra i 15 e i 35. Quando gli assunti siano tra 36 e 50, la quota passa a due lavoratori, per arrivare poi al 7% del totale da calcolarsi nel caso di forza lavoro superiore alle 50 unità.
MAGGIORI CONTROLLI - A fianco di questo innalzamento della quota su cui calcolare il numero di posti riservati a lavoratori disabili, la riforma intende anche ridurre, quando non eliminare, l’esonero dall’obbligo di assunzione di disabili, che interessa alcuni settori di produzione, relativamente a speciali attività e mansioni. Ancora, nelle intenzioni del Governo, un rafforzamento dei controlli da parte dell’Ispettorato del Lavoro, ad assicurare una applicazione delle normative a garanzia del lavoro riservato alle categorie svantaggiate.
COSA DICE LA LEGGE FIN’ORA – La legge che regolamenta l’obbligo di assunzione di lavoratori disabili è la Legge 68/1999. Le quote d’obbligo di assunzione sono scaglionate secondo la dimensione dell’azienda e altri parametri. In particolare, l’obbligo inizia a partire dai 15 dipendenti. Secondo la legge, il datore di lavoro è tenuto ad assumere un lavoratore disabile quando l’azienda abbia un numero di dipendenti tra i 15 e i 35. Quando gli assunti siano tra 36 e 50, la quota passa a due lavoratori, per arrivare poi al 7% del totale da calcolarsi nel caso di forza lavoro superiore alle 50 unità.
Per
approfondire
Il testo della riforma del lavoro 2012
Il testo della riforma del lavoro 2012
Fonte: www.disabili.com
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