E’ ufficiale.
Dal 26 marzo si allenta la pressione della privacy sulla ricerca medica. La
decisione è stata presa dal Garante della privacy e pubblicata sulla Gazzetta
ufficiale. Con il nuovo provvedimento il consenso informato diviene non
obbligatorio ed il trattamento dei dati personali si svincola
dall’autorizzazione dell’interessato lì dove ci siano scopi di ricerca
scientifica in campo medico, biomedico o epidemiologico. Maggiore libertà di
movimento, dunque, per università, enti di ricerca, società scientifiche,
ricercatori che operano in queste strutture, operatori, organismi sanitari,
persone fisiche o giuridiche, anti, associazioni e chi più ne ha più ne metta.
Il tutto, comunque, nel solco dei rispettivi codici deontologici.
Rete della Salute Mentale Campobasso."Basta poco .... quel poco però che è tanto" (tratto da "Commedia Rock" dell'Associazione Utenti "Liberamente Insieme")
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venerdì 30 marzo 2012
Tutela della privacy? Non per la ricerca
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