Di seguito una nota
della CARD Italia, Confederazione Associazioni Regionali di Distretto sul nuovo
Patto per la Salute,inviata presso la redazione di Sanità news.
“Nella bozza del nuovo
Patto per la Salute viene data grande evidenza, al nostro parere correttamente,
al tema della “cronicità”. Spiace rilevare che, a fronte di ciò, si ripeta
l’errore di volerlo affrontare considerando le cure primarie, giustamente
individuate come organizzazione specificatamente dedicata al problema,
coincidenti con le attività svolte esclusivamente dalla Medicina Generale e
dall’ Assistenza Primaria.
La Letteratura e i più autorevoli Organismi
internazionali (WHO-OMS) sono concordi nel ritenere le cure primarie come un
insieme di attività multidisciplinari e multi professionali,integrate
fortemente tra loro, che trovano compiuta e reale attivazione non solo nel
pieno coinvolgimento di Medici di famiglia, ma anche degli specialisti,degli
infermieri, dei fisioterapisti, delle ostetriche, degli psicologi e di
qualsiasi altra figura che concorra alla esecuzione delle attività
professionali sul territorio, in una cornice di Governance globale affidata al
Distretto Sanitario. Tutto questo trova compiuta esplicitazione in Leggi ed
indicazioni ministeriali, in una ottica di ricomposizione dell’offerta che
coniughi risorse disponibili e bisogni. Atti programmatori che indirizzino
verso una monoprofessionalità della presa in carico territoriale e che non prevedano
anche un raccordo reale ed efficace con gli ospedali per una concreta
continuità di cura ed assistenza, attraverso il pieno coinvolgimento di tutti i
professionisti, appaiono spuri e francamente rischiano di produrre ulteriori
disomogeneità e dispendio di risorse in un sistema già abbondantemente
stressato dalla necessità di razionalizzare, e financo razionare, le propie
disponibilità. CARD Italia si augura che un’attenta riflessione del quadro
esistente e un suo coinvolgimento, al pari delle altre Società Scientifiche che
operano in tal senso,possa contribuire ad evitare quello che oggi appare un
reale rischio di lanciare ulteriori riforme prive di contenuti efficaci aprendo
pericolosi spazi verso una destrutturazione del Servizio Sanitario Nazionale
equo e solidale, con impatto sicuramente negativo sulla salute dei cittadini”.
Fonte:www.sanitanews.it
Nessun commento:
Posta un commento