Proponiamo
per i nostri lettori l’interessante risposta di Luigi Attenasio e di Angelo
Di Gennaro, rispettivamente Presidente e membro del Direttivo Nazionale di
Psichiatria Democratica, alla lettera di Trichet e Draghi di qualche giorno fa
sul Corriere della Sera nella quale si paventava la riapertura dei “vecchi
manicomi” e il ritorno a “vecchi metodi” di detenzione sociale. ..Buona Lettura.
Il 10 ottobre è stata
la Giornata Mondiale della Salute Mentale e oggi a Roma c’è il Direttivo
Nazionale di Psichiatria Democratica. Già migliaia hanno firmato il nostro
appello contro l’obbrobrio degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: Consolo,
Staino, Mineo, Bisio, Ciotti, Zanotelli, Costanzo, De Luca, Sandrelli, Gifuni,
Nicolini, Cremaschi…
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e aderite. Siamo infatti preoccupati. La lettera di Trichet e Draghi sul
Corsera impone misure che distruggono diritti sociali e democrazia, “strappati”
nel secolo scorso. Molte porte e spazi di “cura”, per i matti e per tutti, si
vanno chiudendo, nonostante la notizia/shock del recente congresso di Parigi
dell’European College of Neuropsychopharmacology che gli Europei con problemi
mentali, 82 milioni nel 2005, sono oggi già 164 milioni. Ci chiediamo, sono i soli
“ingranaggi” del cervello individuale a non funzionare?
Non ci accontentano le
pur importanti “buone pratiche”: continuiamo a stare dalla parte dell’altro,
del rom (campi nomadi!), del migrante (Centri Identificazione/Espulsione), dall’altra
parte del confine arbitrario tra normalità e follia. La manicomialità (intesa
come logica dell’esclusione) può abitare ovunque, in strada, in famiglia, a
scuola, negli ospedali, negli uffici e chiudere i manicomi era solo il primo
passo per liberarsi dalla gabbia invisibile delle norme implicite che regolano
e costruiscono il legame sociale. Malgrado questa “vittoria”, è ancora viva la
cultura che sorregge il bisogno sociale di manicomio come anche l’abuso e il
sopruso nelle relazioni umane e se c’è da organizzare lotte e coscienze,
Psichiatria Democratica non si tira indietro: a Firenze, si svolgerà (10/11
novembre) il convegno con Cittadinanza Attiva, “Salute mentale e convivenza”;
il focus sarà sui nessi fra la travagliata complessità del presente e la
pericolosa deriva nella quale siamo trascinati da scelte economiche-finanziarie
e dissennate, un “dopo-Basaglia” a riprova che non tutto è imbalsamato e che
molto si può, e si deve, ancora fare; a Verona, il giorno dopo, con la Società
Letteraria e Sandro Ricci, “Razze e razzismi”, per mantenere aperti spazi collettivi
di discussione su tutti gli aspetti della diversità. Comprendere l’altro e
accettarlo con le sue differenze è difficile e faticoso, una negoziazione
continua, accidentata, mai risolta una volta per tutte. Nel frattempo il 10
ottobre, a Valncia, al Centro Diurno Mentalia Puerto, abbiamo incontrato Julian
Marcelo, leader dei familiari spagnoli, per una possibili Psichiatria
Democratica valenciana (Emilio Lupo e Bruno Romano sono in contattto per una
sezione argentina). Lì, con la prof. Mariella Ciani e le studentesse /enti del
Liceo “C. Percoto” di Udine, alcuni dei tanti a cui da tempo, novelli de
Saint-Exupery, per costruire la nave,
insegniamo la nostalgia del mare, ampio ed infinito, (i giovani, i giovani,
mi raccomando i giovani, diceva Franco Basaglia in punto di morte), abbiamo
rappresentato L’Alienista, di Machado de
Assis, il più grande scrittore brasiliano dell’800, pre Borges e Garcia
Marquez. Vi si parla della follia con ironia e arguzia ma con rigore e metodo:
è un apologo sul potere, sul conformismo sociale, sui mutevoli confini della
normalità. Tutto avviene in Brasile, felice coincidenza perché Franco Basaglia,
nel 1979, pochi mesi prima di morire, coinvolgeva in una riflessione pubblica
sul senso della sua impresa, centinaia di studenti professori, semplici
cittadini.
Nasceranno le
Conferenze Brasiliane e Basaglia potrebbe dire:”Io sono come il menestrello medievale che attraversa i villaggi e se ne
va. Quando partirò, il palco non dovrà restare vuoto”.
E allora, giovani, il
palco è vostro.
Fonte:
settimanale GLI ALTRI
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